30 anni di storia Rock
Città Frontale 1970 | | | | |
We met in Piazza Vanvitelli in the Vomero (almost all lived in the area, I Bonito on a 21, then my whole family moved to Rome), in front of the bar-Sangiuliano that no longer exists: replaced da una stramaledetta banca, of course- che era diventato una piccola oasi artistica. Parlavamo di musica per notti intere. Sentivamo di avere un potenziale immenso, sapevamo che di lì a poco avremmo perlomeno tentato di cambiare qualcosa in un panorama musicale, come quello partenopeo, estremamente difficile e duro da scalfire. Eravamo schiacciati dalla melodia napoletana, un macigno sul nostro bagaglio culturale, e solo alcuni di noi hanno poi saputo o voluto prendere elementi della tradizione e riportarli nella propria musica. Ce la mettevamo tutta per sfondare quell’odiata prigione fatta di canzonette imperanti e melodie all’italiana infarcite di cuore-amore, quella triste e deprimente realtà in cui perfino i cantanti “per i giovani” they often look so silly and goofy stage presence and a cast so as to make it like little children Zecchino d'Oro, or seminary or school of the boarders at the rate of year-end. At that time we wanted to go against everything and it was very difficult to invent our own artistic identity and human. The disks were looking for them, gave her the fabrics, the clothes we sewed them there. But today, especially in Italy, everything is within reach of anyone, but in a stupid and conformist fashion, devoid of original content: for example, happens to see high school students held against their will-to-murdered tattoos, with noses, and nipples pierced foreskins , his hair fuchsia, ignoring even cosa sia stato il fenomeno Punk; o giovani gommisti e garzoni di salumeria travestiti da perfetti freaks anni ’70, con vestiti e accessori che oggi si trovano tranquillamente e inoffensivamente anche ai grandi magazzini. E questo in fin dei conti lo possono fare grazie a noi. La vera trasgressione –oggi- sarebbe riuscire ad essere originali e credibili.
In città ero considerato un bravissimo tastierista, anche perché avevo delle basi classiche. La tastiera è uno strumento complesso, va studiato, rispettato. Sono un purista e pretendo perciò che la mano, quando si suona il piano o l’organo, rispetti la diteggiatura ideale e sia sempre esteticamente bella. E poi ero il più giovane di tutti: un bambinetto che dietro il his Farfisa, trying to emulate Brian Auger and Keith Emerson, "monsters" of technical skill and interpretive still unrivaled. Then I started buying books boring as counterpoint technique "of Arnold Schoenberg. I tried not to become one of the usual Italian keyboard mimicking that Emerson or Auger. I tried to develop my own style. I was among the first to Naples to have the Hammond. I met Lino
Vairetti funicular in Central Square Escape. Soon we were playing in the same group, the stone faces. We used to cover the Kinks, Spencer Davis Group, Procol Harum, The Doors, John Mayall, Family, then with the addition of Lello Brandi al posto di Enzo Petrone e Danilo Rustici che sostituì Peppe Sanniola, cambiammo il nome in Città Frontale. Ricordo un periodo di grande entusiasmo e attività, andavamo a suonare o alle prove in cinque più gli strumenti incastrati in una Cinquecento. Incredibile! Lino e Danilo iniziarono a comporre, mentre io non ero ancora interessato alla composizione. Molti dei brani che suonavamo allora, più tardi apparvero sul primo album degli Osanna, “L’Uomo”. Ma io volevo sperimentare un diverso tipo di musica, più contorta dal punto di vista melodico, quasi vicina alla atonalità, e realizzai che questa mia idea non sarebbe stata in linea con lo stile di Città Frontale. Una notte trovai sotto casa il chitarrista Balletto di Bronzo, Lino Ajello, who was waiting for me. Enthusiastically talked for hours, as we stand in unison. Following that meeting, I went immediately to join the group. Thus began my adventure with Balletto di Bronzo. Meanwhile, Elio D'Anna joined City Front. It was thought to change its name to the group. Thus were born the Hosanna.
Gianni Leone
; ; (2001)
City Front 1970 |
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